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La vegetazione
Il paesaggio delle Colline Metallifere offre al visitatore scenari d'intensa
suggestione, panorami selvaggi e colori inconfondibili.
Il territorio è caratterizzato da un ricchissimo patrimonio vegetale,
in passato costantemente utilizzato in relazione alle attività minerarie:
il legname è stato impiegato sia per la fusione dei metalli, sia per
l'armatura delle gallerie delle miniere.
Grande è l'estensione delle superfici boscate, caratterizzate da splendidi
esemplari di querce, castagni, sughere e cerri; ugualmente ricco il sottobosco,
in cui si notano erica, felce, ginestra, mirto, corbezzolo, lentisco. Il paesaggio
vegetale è fortemente caratterizzato dalla macchia mediterranea.
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Il clima
L'intera zona è caratterizzata da un clima mediterraneo.
Il comune di Massa Marittima ha un carattere prevalentemente collinare, con
un'altitudine di 380 metri. I comuni di Monterotondo Marittimo (539 mt.) e
di Montieri (704 mt.) presentano invece caratteristiche prevalentemente montane.
Variano, in maniera corrispodente, anche le condizioni climatiche, più
miti a Massa Marittima (temperatura media annua 13°); inferiore di circa
due gradi è la temperatura media di Monterotondo e di circa quattro
gradi quella di Montieri.
I venti, degni di nota in tutta l'area, sono la tramontana e il libeccio in
autunno e in inverno, lo scirocco in primavera e il maestrale in estate.
La fauna
Il cinghiale e la volpe sono tra gli animali più tipici della
zona. Tra gli altri mammiferi, vanno ricordati il riccio, la puzzola,
la donnola, la faina, il ghiro, la lepre, l'istrice. Nelle zone boschive,
oltre il cinghiale, sono presenti il capriolo, il daino, il tasso, la
martora, lo scoiattolo ed il muflone. Abbondanti anche i roditori.
In relazione all'avifauna, va messa in evidenza anzitutto la notevole diffusione
dei rapaci (gheppio, poiana, falco pecchiaolo, albanella); frequenti anche
la cornacchia grigia e la gazza. Nelle vicinanze delle culture agricole, sono
generalmente presenti cardellini; nelle aree alberate, da segnalare la ghiandaia,
la cincia, il picchio verde. E' piuttosto facile notare, nei boschi ma anche
nei parchi inseriti in insediamenti urbani, il fagiano, il merlo, l'usignolo,
il pettirosso, la cinciallegra, il picchio muratore.
Per quanto riguarda i rettili, da segnalare la vipera, lucertole, ramarri,
testuggini (quest'ultime raccolte presso il centro Carapax).
Una nota particolare va infine riservata ai grandi bovini della razza maremmana,
animali che possono efficacemente simboleggiare l'ambiente agricolo e naturale
della zona.
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Sorgenti e fiumi
La zona più montuosa di Massa Marittima
presenta alcune depressioni carsiche, dall'aspetto di piccoli crateri, nelle
quali si trovano sorgenti degne di particolare attenzione.
A sud del Colle massetano, è la sorgente delle Venelle che appare con
numerose polle sia sulla superficie della crosta terrestre che più
in profondità; le acque vengono raccolte nel canale artificiale che
convoglia i corsi nell'area di Valpiana, e dopo aver accolto anche l'Aronna
(detto volgarmente "Le Ronne") finiscono nella Gora delle Ferriere.
Quella delle Venelle è un'acqua limpida e insapore.
A poco più di tre chilometri da questa sorgente è quella dell'Aronna,
che ha una portata superiore. Anche le sue acque sono raccolte da un canale
artificiale e convogliate verso Valpiana. Insieme alle Venelle formano la
Gora delle Ferriere.
Il Lago dell'Accesa, dove nasce il fiume Bruna, è situato in una conca
a forma di cratere dal cui fondo sgorgano le polle ad eccezione di una, che
nasce fuori.
I più importanti corsi d'acqua delle Colline Metallifere sono il Pecora
(che si snoda interamente nella provincia di Grosseto), che nasce nelle vicinanze
di Massa Marittima e si getta in mare con alveo artificiale nei pressi del
Puntone di Scarlino; poi il Bruna e i suoi affluenti di destra, Carsia e Sovata.
Seguono i bacini del Cornia, del Cecina (scorre nella zona di Montieri), dell'Ombrone
(l'affluente Merse ha origine dal poggio di Montieri), dell'Alma che, pur
essendo modesto, raggiunge il mare sotto il Poggio Carpineta, vicino Torre
Civette.
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Il piccolo lago dell'Accesa, a 157 mt s.l.m.,
ha un superficie di circa 120.000 m2
(equivalente ad un diametro medio di circa 390 mt) ed un profondità
40 mt.
Il nome Accesa, anche se qualcuno sostiene che il suo nome sia legato alla
presenza di forni fusori nelle vicinanze del lago, deriva invece da un'antichissima
leggenda che vuole che il 26 luglio di ogni anno, in alcuni momenti della
giornata, il lago, normalmente di colore verde cupo o azzurro, si accenda
di una luce misteriosa, dai bagliori rossastri, che sembra provenire dalle
profondità.
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